LUPI: IL VENETO LI VUOLE ABBATTERE

Sono troppi e potenzialmente pericolosi, dicono…

C’è un modo che permette di misurare la quantità, di qualsiasi cosa si tratti, sorprendentemente efficace.

Che siano mele oppure pere o -nel nostro caso- lupi, poco importa.

 

Da quando esiste la matematica, perchè esiste, nonostante per qualcuno sia materia sconosciuta, i numeri ci vengono in aiuto.

E, con i numeri, perdono di significato termini vaghi come “troppo“, ma anche “troppo poco“.

Per sapere con esattezza l’entità di una “cosa”, la si conta.

 

I lupi, in Veneto, li hanno contati.

Sono 43.

Saranno tanti, saranno pochi?

Sono 43.

 

Con lo stesso metodo, per definire la pericolosità di una specie per l’uomo, si contano le vittime.

Ci si potrebbe anche basare sulle favole -quelle dove il lupo cattivo si traveste da nonna di cappuccetto rosso, oppure quell’altra, quella dei tre porcellini ai quali distrugge la casa soffiando forte forte- non fosse che non abbiamo più tre anni.

Così tocca tornare alla matematica e, tenetevi forte, emerge un dato spaventoso: le vittime dei lupi, in Veneto dove sono troppi (quarantatré) e dove sono pericolosi, sono pari a zero.

Zero.

 

Ma i lupi, si dice, attaccano il bestiame.

Vero, ma vediamo in che misura.

Matematica?

Sì.

 

La preda del lupo è rappresentata nell’ 80% dei casi da animali selvatici e solo nel restante 20% da animali domestici.

 

La sua funzione fondamentale all’interno dell’ecosistema, posta in questi termini, dovrebbe essere chiara a tutti.

La fauna selvatica in aumentoungulati in primis- trova infatti nel suo predatore naturale un efficace strumento di controllo.

Così almeno risulta essere chiaro dopo che si è finito il ciclo delle scuole elementari, anzi, ad essere precisi, questa roba qui si fa in terza, otto/nove anni d’età…

 

Cosa propone invece la politica irresponsabile, chiacchierona, fomentatrice di paure infondate e promulgatrice di rimedi assurdi nella loro inefficace anacronisticità?

Prima spariamo ai lupi, poi, finiti i lupi, spariamo ai cinghiali e dopo i cinghiali spariamo ai daini e ai caprioli, e così via, sempre più giù nella catena alimentare.

 

Spariamo a tutto quello che si muove.

Rimarremo solo noi a popolare la terra.

E sarà uno schifo.

Fine.

 

P.S.

I cacciatori in Veneto sono 42900 (quarantaduemilanovecento)

Nella passata stagione venatoria, solo in questa regione, hanno ucciso 5 persone (30 morti e 60 feriti in Italia)

Che siano loro ad essere troppi e troppo pericolosi?

Ragionando da Governatore -non sia mai- verrebbe quasi in mente di abbatterli.

Noi si scherza, ma c’è poco da ridere.

Addio.