MANX

Un po’ coniglio, un po’ cane…molto gatto!

Luogo di origine

Isola di Man (Irlanda)

Data di nascita

XVIII secolo

Ascendenza

Gatti comuni

Ibridazioni

Nessuna

Peso

3,5-5,5 kg

Temperamento

Docile, intelligente, vivace, affettuoso

Pelo

Corto, doppio, folto

Colori

Silver shaded, smoke, chinchilla, bicolore, monocromatico (rosso, nero, bianco, crema, blu, squama di tartaruga)

Cenni storici

Il Manx discende direttamente dai primi gatti di origine Africana che, al seguito dei legionari romani, si sono diffusi sino all‘estremo nord dell’Impero.

Una volta giunti in queste terre  diedero origine alle varietà feline che ancora oggi le popolano.

La sua somiglianza con quello che sarebbe diventato il British Shortair è infatti evidente.

A differenziarlo dal suo parente Inglese sono stati i secoli di evoluzione senza nessun’interazione con il mondo esterno trascorsi sull‘Isola di Man, sua patria di adozione.

 

Gatti senza coda sono protagonisti di numerose leggende nate a partire dal XVIII secolo e diffuse poi dai marinai impegnati nelle rotte commerciali del Mar d’Irlanda.

La particolarità che maggiormente lo contraddistingue –la mancanza totale o parziale di coda– è dovuta ad una mutazione genetica favorita dal suo totale isolamento.

Il gene che ne è responsabile si è infatti tramandato di generazione in generazione, diversamente da quanto poteva succedere altrove.

I gattini che ne sono portatori, infatti, spesso muoiono in giovane età.

Dove la selezione naturale può scegliere esemplari sani da accoppiare difficilmente certe caratteristiche trovano modo di diffondersi, strada invece obbligata se ci si trova a nascere su di un’isola.

Ancora oggi gli allevatori devono procedere con estrema cautela negli accoppiamenti al fine di scongiurare il più possibile tali rischi.

 

Il primo club di razza nasce all’inizio del XX secolo in Gran Bretagna e da lì si diffonde presto anche negli Stati Uniti, dove desta scalpore ed ottiene immediato successo.

 

Caratteristiche fisiche e comportamento

Il Manx si distingue in 4 sottotipi a seconda delle peculiarità della coda.

I Rumpies ne sono completamente privi, mentre i Riser hanno una piccola appendice formata da cartilagini che spuntano dalle ultime due vertebre sacrali.

Si trovano poi gli Stumpy che presentano un moncherino che non supera i 3 centimetri di lunghezza, fino ad arrivare ai Longy o Tailed Manx dove la coda è di lunghezza pressochè normale, seppur arricciata.

 

Per tutti l’impressione generale che se ne ricava è quella del tipico gatto massiccio e tarchiato, di notevole mole.

Il corpo, piuttosto corto, ha un aspetto particolare dovuto alla lunghezza maggiore degli arti posteriori rispetto a quelli anteriori.

Questa caratteristica rende l’andatura del Manx saltellante, con un incedere paragonabile a quello di un coniglio.

 

Il suo pelo è folto, doppio e perfettamente isolante, adatto al clima non certo mite della sua terra d’origine.

La testa è rotonda, così come lo sono gli occhi, intonati al colore del mantello.

Le guance sono molto accentuate, il collo corto e robusto, le orecchie triangolari di media grossezza.

 

Apprezzatissimo gatto di fattoria grazie alle sue insuperabili doti di cacciatore di animali infestanti, la sua intelligenza ed adattabilità lo rendono idoneo anche alla vita casalinga.

Ama seguire i membri della famiglia ed accompagnarli in ogni attività quotidiana, comunicando spesso con loro con miagolii del tutto caratteristici.

 

Come i cani impara con sorprendente rapidità a presentarsi quando viene chiamato e si diverte a riportare gli oggetti che gli vengono lanciati.

Spesso, incredibilmente, li nasconde sotterrandoli.

E’ inoltre un ottimo avvisatore.

Con il suo comportamento ed i suoi richiami è in grado di segnalare la presenza di estranei, si dimostra tuttavia tollerante e ben disposto verso gli altri animali.

 

E’ un gatto, insomma, che sa farsi apprezzare per le doti caratteriali piacevolmente sorprendenti che possiede, oltre che per il suo aspetto insolito