BRACCO ITALIANO

La cinofilia Italiana ai massimi livelli

Standard

Codice FCI 202, Gruppo 7 Cani da ferma, Sezione 1A

Vita Media

12-13 anni

Peso

Femmina 25-40 kg

Maschio 25-40 kg

Altezza

Femmina 55-62 cm

Maschio 58-67 cm

Colori

Bianco con macchie più o meno grandi arancioni o ambra nelle varie tonalità. Bianco con macchie più o meno grandi marroni. Bianco punteggiato di arancione, ambra chiaro (melato), marrone (roano)

Pelo

Corto, fitto, lucido

Cenni storici

Quella del Bracco Italiano è una storia antica, che affonda le radici nell’alto medioevo.

 

E’ infatti in quel periodo che appaiono raffigurazioni pittoriche -quadri, affreschi e arazzi- che lo ritraggono.

Di lui si parla in numerosi scritti del rinascimento, manuali di caccia per gentiluomini.

 

Facile notare come sia il suo aspetto che il suo carattere non siano affatto cambiati nel corso di quasi 800 anni di allevamento e selezione.

Questo può accadere solo quando si raggiunge la perfezione in quello che si vuole ottenere, nel nostro caso un magnifico cane da ferma.

Anzi, senza nascondere un certo orgoglio nazionale, Il cane da ferma per eccellenza.

 

Già nel 1882 venne fondato il Kennel Club Italiano e, con l’intenzione di selezionare ufficialmente e razionalmente il Bracco Italiano, si costituì la società  “Il Canile della Caccia”.

Nel 1949 con una lettera pubblicata su “Rassegna Cinofila” -periodico ufficiale dell’Ente Nazionale della Cinofilia- gli estimatori di questa nostra storica razza si riunirono nella Società Amatori del Bracco Italiano.

Un sodalizio capace di dare nuova energia all’allevamento ed alla diffusione del Bracco Italiano, che diventò presto il riferimento per tutti i braccofili.

 

Oggi questa splendida razza è apprezzata non solo in Italia, ma anche in Francia, dove si diffuse alla corte reale già dal tardo rinascimento.

Suoi estimatori si trovano anche nei Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia, Belgio, Regno Unito, Spagna, Portogallo, Stati Uniti, Canada, Brasile, Uruguay, Colombia, Cile e Giappone.

 

Caratteristiche fisiche e comportamento

E’ un cane solido, rustico e forte, dall’aspetto compatto nonostante la mole.

L’idea che ne deriva, però, è quella della nobiltà, dell’eleganza e gentilezza d’animo.

 

Testa imponente, con il classico profilo convesso che termina in un tartufo prominente.

Le labbra leggermente cadenti, il collo -muscoloso e possente– presenta una leggera giogaia.

I suoi occhi sono ovali, bonari ed allo stesso tempo penetranti, intonati al colore del mantello.

Possiede orecchie alquanto lunghe, portate sempre pendenti.

Gli arti muscolosi, dalla grossa ossatura, danno al cane una spinta eccezionale su qualsiasi terreno di caccia.

Ha pelo corto e lucente e pelle spessa ed abbondante.

La coda -un tempo era ammesso solo un moncone- oggi è lasciata lunga, portata bassa a riposo ed in linea con il dorso in attenzione.

 

Il Bracco Italiano è stato selezionato nel corso dei secoli per la caccia.

Vederlo al lavoro, mentre ispeziona il territorio al trotto con il collo eretto e la testa alta, protesa in avanti, è una spettacolo di rara bellezza.

La sua andatura è infatti il suo marchio di fabbrica.

Quando è in punta, poi, diventa statuario.

 

Non si creda, però, che non sia adatto alla vita casalinga.

La sua eccezionale intelligenza lo rende adattabile a qualsiasi situazione, a patto che si rispetti la sua indole e si soddisfino i suoi ancestrali bisogni.

 

Molto educato in ambito famigliare, tollerante con i bambini come nessun altro, sa trovare la sua collocazione senza mai creare problemi o situazioni di disagio.

Chi decide di dividere la propria vita con un Bracco italiano sappia che necessita di una costante presenza e di un rapporto improntato alla lealtà e collaborazione.

 

Per renderlo felice bisogna ricordare sempre quelle che sono le attività che adora.

Non è obbligatorio essere cacciatori, ma lunghe corse quotidiane nei campi o nei boschi sono irrinunciabili.

 

Esploratore nato, tende ad allontanarsi.

E’ meglio che si lavori sin da cucciolo in questo senso, onde evitare spiacevoli inconvenienti.

 

Se lo lascerete libero di correre, annusare, esplorare, galoppare e se gli darete, insomma, la possibilità di esprimersi al meglio, sarete ripagati dall’avere al fianco una delle razze canine migliori al mondo.