BLOODHOUND

Il miglior fiuto del mondo

Standard

Codice FCI 084, Gruppo 6 Segugi e cani per pista di sangue, Sezione 1A

Vita Media

10-12 anni

Peso

Femmina 40-48 kg

Maschio 46-54 kg

Altezza

Femmina 62 cm (tolleranza 4 cm in più o in meno)

Maschio 68 cm (tolleranza 4 cm in più o in meno)

Colori

Monocolore: red (fulvo varie tonalità). Bicolore: black and tan (nero-focato), liver and tan (fegato-focato)

Pelo

Corto, denso, duro

Cenni storici

E’ un cane di origini antichissime, giunto probabilmente dall’Asia in epoca remota.

 

Si hanno notizie del Chien de Saint Hubert -questo il nome con il quale viene classificata questa razza- già a partire dal 550 avanti Cristo.

Citato per la prima volta da Senofonte, lo si ritrova anche in Eliano secoli dopo, nel 300.

Si diffuse poi in ogni angolo dell’Impero Romano al seguito delle legioni.

 

Da questi esemplari discendono i segugi neri o nero focati impiegati nel VII° secolo dal monaco Hubert che, canonizzato, diventò il patrono dei cacciatori. 

Furono proprio i monaci appartenenti al suo ordine -stanziati originariamente in Belgio- a contribuire in modo determinante all’allevamento ed alla diffusione di questa splendida razza.

 

Di lì, giunsero in Inghilterra al seguito di Guglielmo il Conquistatore nell’XI secolo.

Vennero incrociati con cani bianchi di razza Talbot e assunsero l’aspetto ed il nome -Bloodhound- con i quali oggi sono maggiormente riconosciuti.

Tuttavia la FCI (Fédération cynologique internationale) riconosce il Belgio come luogo d’origine, paese dove effettivamente il Chien de Saint Hubert prese forma.

 

Accoppiato con molossoidi fu impiegato nel sud degli Stati Uniti prima contro le popolazioni indigene ed in un secondo tempo nella ricerca degli schiavi fuggitivi.

 

Oggi, oltre ad essere in uso nelle forze di polizia ed utilizzato come cane da caccia -attività per la quale è nato- è considerato un buon cane da compagnia.

 

Caratteristiche fisiche e comportamento

Il Bloodhound possiede un aspetto tanto tipico da renderlo riconoscibile al primo sguardo.

 

E’ un cane pesante, massiccio ed imponente.

L’idea che se ne ricava è quella di calma, fermezza e maestosità.

La testa è grande ma non larga, la pelle sulla fronte e sulle guance profondamente rugosa.

Le labbra sono abbondanti e pendenti.

Il collo, lungo muscoloso e forte, è fornito di un’abbondante giogaia.

Gli occhi, dall’espressione buona e seria allo stesso tempo, presentano la palpebra inferiore cascante.

E’ dotato di lunghe orecchie attaccate molto basse sul cranio, portate pendenti in avanti.

Il dorso è largo e forte, il ventre leggermente retratto fa si che il cane risulti meno pesante nell’aspetto.

 

Selezionato per la caccia agli animali di grossa taglia come cervi e cinghiali, il suo fiuto è stato sviluppato per seguire le piste lasciate dai selvatici.

Se i segugi sono considerati i cani con il fiuto migliore, il Bloodhound è considerato il migliore fra i segugi.

Non per niente si è meritato il soprannome di “cane dietro ad un naso”, per rendere l’idea.

Questa sua eccezionale qualità lo ha reso un insostituibile alleato delle forze dell’ordine e delle squadre impegnate in protezione civile.

 

Proprio partendo da queste esperienze è nato il Mantrailing, per la gioia dei possessori di Bloodhound anche in Italia.

Praticando questa disciplina sportiva si permette al cane ed al suo conduttore di cimentarsi nella ricerca di figuranti, rafforzando il loro legame con un esercizio stimolante per entrambi.

Non è raro, infatti, che questo cane fiero e nobile venga adottato come cane da compagnia, dimenticandosi purtroppo spesso di quella che è la sua vera indole.

 

Risulta piuttosto timido e riservato con gli estranei, del resto il lavoro che gli viene richiesto non comprende quello di dare troppa confidenza agli sconosciuti.

In ambiente domestico, invece, è quanto di più vicino all’ideale canino si possa immaginare.

Dolce ed affettuoso con tutti i membri della famiglia, ama accondiscendere il proprio conduttore e trascorrere tempo in sua compagnia.

Molto sensibile, mal sopporta i metodi coercitivi; le gratificazioni, invece, lo rendono appagato e collaborativo.

La sua pazienza è praticamente infinita, abbaia raramente come raramente perde la sua naturale pacata saggezza.

 

Eccetto quando, naso a terra, fiuta una pista…

In quel caso mettetevi il cuore in pace.

Niente e nessuno riuscirà a farlo desistere o anche solo distrarlo.

 

Non vi resterà che seguirlo.

Lui davanti e voi dietro.