BARBET

Un barbuto cacciatore acquatico

Standard

Codice FCI 105, Gruppo 8 Cani da riporto, cani da cerca, cani da acqua, Sezione 3A

Vita Media

13-15 anni

Peso

Femmina / Non previsto dallo standard

Maschio / Non previsto dallo standard

Altezza

Femmina 53-61 cm (con +/- 1 cm di tolleranza)

Maschio 58-65 cm (con +/- 1 cm di tolleranza)

Colori

Monocolore: nero, grigio, marrone, bianco, fulvo (tutte le sfumature), sabbia (tutte le sfumature) oppure pezzato

Pelo

Lungo, arricciato, lanoso

Cenni storici

Le origini del Barbet vanno ricercate in quelle invasioni arabe che interessarono i Paesi Mediterranei fra il IX ed il X secolo d.C.

Pare, infatti, che la razza sia giunta in Francia attraverso la Penisola Iberica al seguito dei Saraceni in cerca di nuovi territori da depredare.

 

Da sempre impiegato nella caccia in acqua, fu addirittura classificato da Linneo come canis acquaticus.

L’acqua in generale e la palude in particolare sono infatti atavicamente il suo elemento d’elezione.

 

Nella Histoire Naturelle del naturalista George Louis Leclerc conte di Buffon, il Gran Barbet è inoltre considerato il progenitore di varie razze fra cui l‘American Water Spaniel, il Barboncino e il Cane da acqua portoghese.

In effetti, fino all’inizio del XIX secolo, i Barbet ed i Barboncini sono stati considerati la stessa razza pur con nomi diversi.

Era denominato Barbet in Francia, Pudel in Germania e Barbone in Italia.

Con il nome Barbet (dal francese barbe che significa appunto barba), si era soliti indicare qualsiasi cane che portasse un manto lanoso ed arricciato e non una vera e propria razza ma, piuttosto, una caratteristica generica.

 

Pare anche che in passato i Barbet trovassero impiego come cani da lavoro a bordo delle navi, proprio come i Cani da acqua portoghesi.

Comunque, al di là delle sue indiscutibili doti venatorie, il Barbet (detto all’epoca Barbillotte), riuscì a farsi spazio nei salotti più prestigiosi e divenne un cane di gran moda grazie al suo carattere docile ed al suo adorabile aspetto.

 

A confermare  le sue antiche origini, i primi standard del Barbet vengono redatti già alla fine del 1800 .

 

Come molte altre razze ha rischiato l’estinzione nel periodo delle guerre mondiali ed è stato salvato e preservato grazie alla dedizione degli appassionati allevatori.

 

Caratteristiche fisiche e comportamento

Il Barbet è di taglia medio-piccola ed è classificato morfologicamente come braccoide.

 

Il suo aspetto è reso particolare, forse anche un po’ “confuso”, dal folto pelo arricciato e lanoso, che lo ricopre praticamente per intero.

E’ un cane robusto dotato di buona muscolatura e solida ossatura.

Il cranio è largo e tondo e tondi sono anche i suoi occhi, preferibilmente scuri, furbi e ricoperti da lunghe sopracciglia che ricadono sulla canna nasale.

Le orecchie lunghe e piatte sono fornite di pelo che tende ad aggrovigliarsi in ciocche.

Suo tratto distintivo sono i folti mustacchi e la barba che ricoprono muso e labbra.

Lo stop è ben marcato ed il collo deve essere forte e breve.

Quando è in movimento porta la coda, uncinata all’estremità, lievemente sollevata.

E’ dotato di piedi larghi e palmati, ricoperti da un pelo foltissimo, che lo rendono adatto al nuoto.

La pelle è piuttosto spessa ed è rivestita da un pelo impermeabile che gli permette di avventurarsi anche nelle acque più gelide.

 

In passato la toelettatura era mirata soltanto a facilitare il lavoro del Barbet, a seconda degli impieghi cui era destinato.

Oggi, invece, anche le mode e l’estetica ne dettano le regole, incoraggiate e favorite dalla lanosità ed abbondanza del manto.

 

Il Barbet è un implacabile cacciatore e le paludi per lui non hanno segreti!

Individua e stana la selvaggina nella vegetazione acquatica fino a farla alzare a favore del cacciatore al quale, poi, provvederà a “riportarla“.

 

Intelligente, equilibrato e molto recettivo è piuttosto semplice da addestrare.

Il Barbet è un cane devoto e leale, facile da accontentare ma bisognoso di compagnia e di esercizio fisico.

Ama giocare e “riportare” palline, bastoni o qualsivoglia oggetto, cosa che gli riesce del tutto naturale oltre a divertirlo moltissimo.

E’ ubbidiente e molto socievole; insomma, un perfetto cane da compagnia.

Non solo caccia all’anatra, quindi! 

 

Questa particolare razza necessita di un’alimentazione appositamente studiata per garantire il corretto apporto di nutrienti in ogni fase dello sviluppo.

 

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