AKITA

Il guerriero del Sol Levante

Standard

Codice FCI 255, Gruppo 5 Cani tipo spitz e tipo primitivo , Sezione 5A

Vita Media

10-15 anni

Peso

Femmina 34-50 kg

Maschio 34-54 kg

Altezza

Femmina 58-61 cm

Maschio 67-71 cm

Colori

Fulvo, sesamo, tigrato , bianco, pezzato e rosso. Tutti i colori (escluso il bianco) devono presentare l'urajiro, cioè il pelo biancastro ai lati del muso, delle guance, sotto la mascella, sulla gola, sul petto, sul ventre, nella parte inferiore della coda e nella parte interna delle zampe

Pelo

Corto e folto

Cenni storici

E’ classificato nel gruppo di appartenenza degli spitz e dei cani primitivi, il che fa degli Akita una delle razze più antiche e meno manipolate dall’uomo.

Questo, almeno, per quello che riguarda la sua origine.

 

Conosciuto e apprezzato in Giappone fin da epoca remota, a questa nobile razza sono associate leggende che lo vedono legato agli antichi guerrieri Samurai.

Sarebbero infatti la reincarnazione di chi non trovava una morte dignitosa e a cui veniva data la possibilità di riscattarsi sotto forma di cane.

 

Nasce come cacciatore, impegnato a fianco dell’uomo nella caccia di animali di grossa taglia, fra cui figurano il cervo e, addirittura, l’orso.

Impiegato per lungo tempo nei combattimenti fra cani, una volta dismessa questa usanza, acquista una tale fama da essere proclamato “monumento naturale” Giapponese e inserito nell’elenco dei beni da tutelare e preservare.

 

Vive un periodo alquanto travagliato durante la seconda guerra mondiale, arrivando a rischiare addirittura l’estinzione.

Pare infatti che il governo giapponese imponesse l‘uccisione di tutti i cani ad esclusione del Pastore Tedesco -utilizzato a fini militari- a scopo alimentare oppure per la confezione di indumenti utilizzando la loro pelliccia.

Per preservarli da morte certa ed aggirare questa imposizione, alcuni allevatori incrociarono i loro Akita con il Pastore Tedesco, compromettendo così la purezza della razza.

Gli esemplari ottenuti in questo modo, così come quelli presenti sul territorio e incrociati con molossoidi già a partire dal IXX, trovarono nuovi estimatori negli Stati Uniti, dando origine alla razza dell’Akita Americano.

 

Oggi l’unico Akita riconosciuto come tale è quello che più si avvicina alla purezza della razza tradizionale.

 

Caratteristiche fisiche e comportamento

Il fatto di essere un cane di tipo lupoide condiziona tanto il suo aspetto esteriore quanto il carattere.

 

Dalla fronte ampia con muso che si restringe verso il grosso tartufo, possiede imperscrutabili occhi dalla forma obliqua.

Le orecchie sono piccole, triangolari e protese in avanti, a seguire la linea delineata dal robusto collo.

I lunghi arti gli conferiscono forza e velocità, la coda arrotolata è portata sul dorso.

L’aspetto generale è quello di un animale agile e allo stesso tempo robusto, slanciato ma dalla costituzione solida.

 

Quando si parla dell’Akita, si sente spesso dire che sia un cane dal comportamento imprevedibile, cosa che può essere vera solo per chi non  sa cosa aspettarsi da lui.

E’ impossibile ottenere la sua considerazione se prima di tutto non si riesce ad instaurare il giusto rapporto fra uomo e animale.

Va conquistata la sua fiducia giorno dopo giorno, con tanto lavoro e dedizione.

 

Non sopporta nessun tipo di imposizione, ma riconosce l’ordine gerarchico tipico del branco, dove per altro tende ad identificarsi sempre come soggetto dominante.

Questa sua indole si rivela utilissima se indirizzata verso la protezione di cose o persone a lui affidate, meno quando si tratta di estranei, siano essi altri animali o umani a lui sconosciuti.

 

Si consiglia di prendere in considerazione seriamente quali siano le sue vere attitudini prima di acquistarne uno, senza lasciarsi influenzare da mode che potrebbero indurci a compiere una scelta sbagliata.

 

Il suo nome è Akitainu vuol dire semplicemente cane.